Autonomia e autostima durante l’infanzia

Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo.

Maria Montessori

Pensiamo a questa semplice frase di Maria Montessori e pensiamo poi a quante volte durante la giornata noi persone adulte non la mettiamo in pratica.

La fretta, la stanchezza, la frustrazione del dover ripetere sempre le stesse cose, la mancanza di spazio e tempo utili per poter attendere e semplicemente stare, tutto questo ci impedisce come persone adulte di lasciare la libertà alle bambine di esplorare le proprie abilità e acquisire nuove autonomie.

Ma se non lasciamo spazio all’errore, se non lasciamo il tempo giusto per loro di imparare, se non accogliamo la difficoltà facendone tesoro come possiamo pensare che le persone in crescita possano diventare autonome? 

Quello che per noi è un automatismo, un gesto quasi naturale come lavarsi le mani o mettersi giacca e scarpe, per una persona piccola non lo è. È qualcosa di nuovo, di sconosciuto, di incredibilmente difficile e faticoso.

Aiutami a fare da me

insomma, questo il motto che dovremmo tenere a mente.

Come insegnare alle bambine ad essere autonome

Cosa fare quindi? 

Magari non in ogni momento, perché la vita non sempre ce lo permette, ma sforziamoci il più possibile di essere attente osservatrici al fianco di chi sta imparando, senza mai invadere o forzare.

Rinforziamo sempre positivamente i tentativi che vengono fatti, cercando il più possibile di non sostituirci a chi prova ma anzi accogliendo un eventuale errore come qualcosa da celebrare, perchè ci permette la volta dopo di avere uno strumento in più per raggiungere l’obiettivo.

Frasi come

io credo che tu ce la possa fare

secondo me puoi provarci da solo

io sono qui se hai bisogno ma trova il tuo modo di riuscire

non solo incoraggiamo la bimba a tentare ma vanno a sostenere la progressiva crescita dell’autostima, necessaria quando si tratta di affrontare nuove prove, anche se apparentemente piccolissime.

Possiamo anche fare insieme! 

Sediamoci di fianco e mettiamo insieme le scarpe, troviamo una maniera comune per infilare la giacca, laviamo i denti nello stesso momento oppure possiamo anche stabilire una serie di accordi e regole comuni che permettano le persone in crescita ad essere responsabilizzate verso qualcosa che riguarda la propria cura o la cura della casa e della comunità in cui si vive. 

Una regola condivisa è sempre più facile che venga rispettata di una regola imposta!

Come incoraggiare una bambina insicura?

Un attaccamento sicuro alle proprie figure di riferimento è la base migliore sia per sviluppare maggiori autonomie sia per rinforzare la propria autostima.

Il primo a teorizzare l’importanza dell’attaccamento fu, negli anni ‘40, John Bowlby che definì l’attaccamento come una connessione psicologica duratura tra gli essere umani.

Più recentemente si parla di attaccamento come:

relazione al servizio della regolarizzazione ed es”plorazione delle emozioni del bambino. È la profonda e costante fiducia che il bimbo ha nella disponibilità e nella prontezza di chi lo accudisce

Alan Sroufe

Ma perché è così importante il tipo di relazione che una bimba instaura con la prima persona che si occupa di lei? Cosa c’entra questo con l’autonomia?

Una bambina con attaccamento solido è certa che la persona adulta di riferimento è disponibile a prendersi cura e a regolare le sue emozioni e ad accogliere e cercare di soddisfare i suoi bisogni.

Questo contribuisce ad alcune fondamentali funzioni primarie come l’offrire una base sicura da cui partire per esplorare il mondo, il fornire sicurezza e protezione e regolare le emozioni, imparando a coglierne il valore e a costruirsi strumenti per attraversarle in modo sano.

Capiamo quindi facilmente come sia fondamentale questo nell’ottica di sviluppare quelle autonomie che man mano che si cresce si possono sviluppare.

Cosa fare per aumentare l’autostima?

Sembra una missione impossibile, ci rendiamo conto, o qualcosa che possa essere fatto solo da persone adulte perfettamente consapevoli e che non fanno scivoloni, ma non è così!

Ricordiamoci sempre che non esiste persona adulta perfetta e che la cosa più importante che possiamo insegnare alle nostre figlie è proprio che non esiste la perfezione!

Attaccamento sicuro e autonomia sono conquiste che vengono fatte giorno per giorno, con grandi sacrifici e numerose difficoltà.

La cosa importante da tenere a mente è che solo quando stabiliamo una connessione emotiva reale riusciamo a trasmettere fiducia e sicurezza alle persone che stanno crescendo. 

Connessione sicura che può interrompersi o non essere sempre fluida e lineare. 

Urlare, arrabbiarsi, rispondere non come vorremmo fa parte della vita di ognuna di noi ma non per questo le conseguenze saranno tragiche!
Se la connessione si interrompe basta cercare di ripristinarla, ammettendo le proprie difficoltà e mostrando che siamo in grado di accogliere i nostri limiti.

Abituiamoci ad essere un esempio per le nostre figlie, non un esempio impeccabile, ma un esempio sicuro del quale potersi fidare.

Se ci fermiamo ad ascoltarci, insegneremo loro ad ascoltare.

Se ci muoviamo nel mondo con rispetto ed empatia, insegneremo loro ad essere rispettose ed empatiche.

Se saremo in grado di accettare le difficoltà e provare a superarle, insegneremo loro a provare e riprovare anche quando la frustrazione sembra insormontabile.

E se non si riesce subito a infilare la maglietta o allacciare le scarpe non è un problema. 

Quando abbiamo tempo e quando c’è lo spazio, coltiviamo l’apprendimento esperienziale, incentiviamo il tentativo e.. festeggiamo l’errore!