Bookolica. Festival delle lettrici e dei lettori creativ*

Come associazione di promozione sociale Cargomilla desidera portare la propria visione e il proprio bagaglio di esperienze non solo nel gruppo di famiglie che la vivono ogni giorno, o nella comunità educante di Bologna che ci ospita e che attraversiamo con le nostre cargobike, ma anche fuori, in tutti quei posti dove ci viene chiesto o dove si senta la necessità di creare una rete insieme.

Per questo motivo una delle esperienze sicuramente più interessanti che abbiamo fatto in questo primo ed emozionante anno è stata quella di partecipare a Bookolica, un festival di letteratura e teatro.

Cargomilla è stata invitata ad occuparsi interamente della parte relativa alle proposte per l’infanzia.

Abbiamo così potuto creare un ciclo di cinque laboratori di educazione al genere, tema a noi molto caro e su cui lavoriamo durante tutto l’anno.

Cos’è Bookolica?

Bookolica, festival delle lettrici e dei lettori creativ*, nasce dalla necessità di scoperta e dalla genuina voglia di incontro, dal desiderio di incanalare una molteplicità di energie e spinte propulsive eterogenee in un’occasione di scambio tra singoli e comunità, con storie, esperienze e linguaggi diversi. 

In questo senso la collaborazione tra noi e il festival è cresciuta spontaneamente anche e soprattutto per questa serie di obiettivi comuni.

Letture ad alta voce, musica dal vivo, letteratura che fa discutere, laboratori di scrittura, performance teatrali e momenti conviviali in cui autrici, autori, artiste ed artisti emergenti ma anche attrici e attori e musicist* mettono a disposizione la propria arte per dare vita a esperienze multi-sensoriali.

​​Uno spazio protetto dove sprigionare le moltitudini che abitano ognun*, sperimentando il linguaggio dell’arte.

Questo festival si tiene dal 2018 in Sardegna, inizialmente nel comune di Tempio Pausania per poi arrivare anche nel 2022 nell’arcipelago della Maddalena. 

Un’offerta varia quindi che va dal teatro alla musica passando per la letteratura e le arti visive, che riempie le piazze e le strade sarde a fine estate.

L’esperienza di Cargomilla a Bookolica

Violenza di genere e sui corpi: la tematica principale del Festival per il 2022 è stata questa.

E all’interno del nostro progetto pedagogico questa è una delle tematiche su cui lavoriamo più spesso e che ci stanno più a cuore.

Il nostro approccio è “preventivo” alla violenza stessa in quanto lavoriamo con una fascia di età in cui crediamo sia fondamentale portare e far portare alcune riflessioni su come la nostra società si strutturi e costituisca nella violenza più o meno macroscopica, partendo da piccolissime abitudini culturali su cui spesso e volentieri non ragioniamo.

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Bookolica © Cédric Dasesson

Bookolica: giornate e tematiche affrontate

A Bookolica abbiamo strutturato tre giornate, divise per tre tematiche principali: identità, educazione alle differenze, stereotipi di genere.

Obiettivo di questo percorso di laboratori è stato quello di lavorare sul rapporto tra noi e l’alterità, mettendo sempre in campo uno sguardo empatico e non giudicante, interrogandoci sulla percezione che abbiamo di noi stess* e della persona con cui ci poniamo in relazione, chiedendoci cosa ci crea disagio e cosa viviamo come familiare, imparando ad esprimere le proprie emozioni e riconoscendo quelle altrui.

Educare all’empatia, al consenso, alle relazioni è fondamentale fin dalla primissima infanzia se si vuole costruire una società basata su relazioni positive e paritarie, prive di violenza o dinamiche subalterne di genere e questo è il filo conduttore dei cinque laboratori che abbiamo proposto.

Attività pittoriche, espressive e artistiche tutte accompagnate da una lettura di un albo illustrato, punto di partenza o di arrivo di tutte le attività.

In ogni laboratorio il gruppo che si univa a noi poteva mettersi liberamente in gioco rispondendo agli input dati in modo spontaneo secondo la propria singola individualità.

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Bookolica © Cédric Dasesson

Cosa abbiamo imparato a Bookolica?

Partecipare a questo festival in un contesto anche molto diverso da quello che può essere Bologna, è stata un’esperienza incredibile, inaspettata. 

Cinque laboratori, cinque letture, cinque momenti diversi in cui abbiamo giocato con le bimbe e i bimbi che hanno partecipato numeros* a destrutturare gli stereotipi di genere, a riflettere su chi siamo e come ci vediamo. 

Abbiamo imparato a fermarci ad osservare l’altr* in un tempo lento ed empatico.

Siamo tornate a casa stupite da noi stesse e dalla capacità che abbiamo avuto di metterci in gioco -anche per la prima volta- in alcune situazioni, ma siamo state soprattutto meravigliate dalla risposta delle persone con cui abbiamo avuto il piacere di stare.

Siamo grate alla meravigliosa terra sarda per averci regalato stimoli nuovi e osservazioni sulle quali strutturare il nostro lavoro futuro. 

Come sempre non c’è modo migliore per capire come muoversi nel mondo se non quello di guardare le cose con lo sguardo dell’infanzia.

Un grazie speciale va anche a tutto lo staff del Festival che ci ha accolte, coccolate ed aiutate con entusiasmo in questo viaggio insieme.