Circomotricità durante l’infanzia

La circomotricità si basa sull’idea che il movimento sia fondamentale per lo sviluppo armonioso del bambino, in quanto permette di acquisire competenze motorie, migliorare la percezione del proprio corpo e sviluppare le abilità cognitive.

Che cos’è la cirmotricità?

La circomotricità è un termine che spesso suscita curiosità e interesse, poiché il circo esiste da molto tempo, ma la circomotricità è una disciplina abbastanza contemporanea in Italia.

Abbiamo chiesto a Dea Backer, educatrice, pedagogista, circomotricista con un Master Universitario in Circo ludico-educativo e a breve psicomotricista. Conduce laboratori di circomotricità e circo presso Cargomilla e in varie realtà italiane. È ideatrice e anima di Circonavigando, dove potete andare a cercare su F.B.  e Instagram se ne volete sapere di più.

 Il circo per bambine sta avendo ora una crescente diffusione anche in Italia, ed è ormai consolidato l‘utilizzo delle tecniche circensi che vengono trasformate in giochi che stimolano la fisicità e la creatività dei bambini in contesti scolastici, educativi e sportivi. 

Secondo Manlio Casali e Stefano Sala, la circomotricità è “la costruzione di un percorso ludico che, mantenendosi sempre nella sfera del gioco, pone in relazione le funzioni di ordine motorio, sensoriale, cognitivo, creativo e socializzante.” 

Caratteristica fondante di tale percorso è la creazione del setting, che trova dimora strettamente nell’immaginario legato al circo, ai suoi personaggi e alle sue storie, attraverso l’uso del corpo, dei materiali e con l’organizzazione di spazi e di tempi.

 È importante sottolineare che non esiste un unico modo di praticare la circomotricità, e spesso non sono gli psicomotricisti ad attuarla. Ognuno la attua in modo personale, basandosi sulle proprie esperienze circensi, educative e di formazione variegate, poiché non c’è un unico metodo. 

“Sotto il tendone” le discipline sono le più svariate: si va dalla  giocoleria, all’’equilibrismo, all’aeree, il filo teso, il trapezio… insomma, l’elenco è lungo e non avremmo mai finito perché il circo è in continua evoluzione. Inoltre, l’approccio e i materiali vengono scelti e variano in base all’età delle partecipanti.

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Circomotricità: a chi si rivolge

Non c’è un concetto univoco, anche perché ogni bambina ha il proprio processo di crescita ed è influenzato anche dalla conduttrice e dalla sua formazione. “Nel mio caso”, spiega Dea Backer “ essendo partita come educatrice in un nido e coinvolgendo i genitori nei primi incontri per osservare come stanno e come interagiscono con il gruppo, lo rivolgo alle bambine dai 3 ai 6 anni.

Oltre i 7 anni, le bambine e le ragazze solitamente attribuiscono meno importanza alla fantasia e mostrano un interesse crescente per le abilità tecniche, il superamento dei limiti e occasionalmente per le performance. In questo caso, ci si riferisce spesso a scuole di circo o al mio laboratorio denominato “Circo in Gioco”.

Perchè fare circomotricità

Le discipline circensi dell’equilibrio, della giocoleria e dell’acrobatica presuppongono un utilizzo del proprio corpo in armonia con gli oggetti utilizzati, lo spazio e le persone attorno, con una dimensione motoria, ma anche espressiva e creativa. Questo si ottiene attraverso la comprensione di un equilibrio fisico e sensomotorio che facilita il raggiungimento di un equilibrio interiore. 

Con le arti circensi si lavora insieme, ma si dedicano anche momenti di gioco e sperimentazione libera.

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Disegno di Elena bimba di 6 anni “il circo è divertimento”

Si impara ad avere fiducia e a comprendere che ogni tanto si ha bisogno dell’altro, creando un senso di solidarietà.

 Si sperimenta l’importanza dell’unicità di ognuno, la tolleranza, la sensibilità e la fiducia in se stessi e negli altri. 

Nel circo, tutto è gioco, perché il circo è gioco. Il gioco è una cosa seria. 

Piaget dice:

Il gioco riveste un ruolo fondamentale nello sviluppo intellettivo. Stimola la memoria, l’attenzione, la concentrazione e favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto e relazioni“.

Gli obiettivi del circo includono lo stare bene, il confrontarsi con se stessi, le proprie abilità e i propri limiti, e il sentirsi bene anche con gli altri.

 Si tratta di sfidarsi reciprocamente in un clima di reciproco rispetto e non di giudizio, in un contesto di condivisione e confronto. 

Nel gruppo non si crea una competizione, ma un sostegno reciproco, perché ognuno scopre il proprio talento e lo condivide con il gruppo, e il gruppo lo sostiene. L’obiettivo è “preparare lo zaino” in modo che i partecipanti possano viaggiare da soli una volta cresciuti, portando con sé meraviglia, stupore, fatica, frustrazioni e difficoltà affrontate con serenità, autostima, rispetto per se stessi e per gli altri, condivisione, cooperazione e collaborazione. 

Attraverso una routine di gestione del tempo e rituali, l’uso dei materiali e la creazione di condizioni semi-strutturate, le bambine possono migliorare le loro abilità motorie, sviluppare la consapevolezza del proprio corpo e acquisire competenze sociali ed emotive. 

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Laboratorio di circomotricità: come funziona

Un laboratorio di circomotricità condivide le basi delle discipline circensi, l’espressione corporea, la messa in gioco di sé e delle proprie potenzialità, la scoperta delle proprie abilità e la creatività. 

Preparare un laboratorio di circomotricità significa divertirsi, utilizzando numerosi materiali non strutturati, come palline di diverse dimensioni, flowerstick, fazzoletti, clave e vari altri strumenti, con il supporto della musica in diversi momenti.

 La lezione tipo è strutturata in sei parti: l’ingresso , il cerchio “nel circo”, il gioco, il rilassamento con la condivisione, il riordino e l’ultimo gioco.

 La pratica si apre con un rituale di ingresso che ci aiuta ad entrare nel mondo del circo con una canzone sempre uguale per aiutarci a comprendere che si sta iniziando. 

Dopo l’ingresso, si forma un cerchio nel circo in cui ci diciamo il nostro nome, come ci sentiamo e condividiamo le regole. 

Poi inizia il gioco: si introduce il materiale scelto per quel laboratorio, partendo da un elemento alla volta per ogni incontro, fino ad arrivare a più elementi contemporaneamente, in base alle preferenze del gruppo. 

Successivamente, ritornando al circo, condividiamo come ci siamo sentiti durante il gioco e inizia il rilassamento, che può assumere varie forme, come il rilassamento a terra con la conduttrice che passa con i fazzoletti per rilassarci o massaggi in cerchio utilizzando palline o elementi del circo, prendendoci cura gli uni degli altri.

 È interessante osservare quanto siano diversi i vissuti personali delle bambine durante le diverse sperimentazioni con gli elementi e la loro creatività.

L’ultimo gioco può variare, potrebbe essere un gioco conclusivo che rafforza il senso di appartenenza al gruppo o coinvolgere un disegno o la lettura di un albo illustrato collegato alla tematica emersa durante gli incontri, mentre siamo distesi su un telo.

Circomotricità a Cargomilla

Loris Malaguzzi, sostiene e non solo lui  che “Lo spazio è un terzo educatore“.

 Questo significa che l’ambiente in cui le bambine vivono e imparano svolge un ruolo cruciale nelle loro esperienze e nella promozione della loro curiosità e creatività quindi non è solo un luogo passivo dove si svolge l’educazione, ma è attivamente coinvolto nel processo educativo. 

Abbiamo scelto di usare il femminile: scopri perchè sulla pagina parliamo al femminile

A Cargomilla c’è grande attenzione alla cura degli spazi, per offrire alle bambine un luogo accogliente, caldo e colorato che sia esso stesso educativo per loro.  

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Anche durante i giochi di circomotricità, lo spazio viene allestito con cura, e viene scelto ogni volta un materiale messo a disposizione in modo che non sia solo la conduttrice a dare indicazioni, ma lo stesso spazio che indirizza alla curiosità e sperimentazione anche in autonomia. 

Questo approccio mira a creare ambienti stimolanti e ricchi di risorse in cui le bambine possono esplorare, scoprire e costruire conoscenza attraverso l’interazione con il loro ambiente, con gli altri i bambini e con la conduttrice.

Le famiglie sono incoraggiate ad entrare e sedersi per osservare i loro figli mentre giocano. Questo non solo crea fiducia tra la bambina e la conduttrice, ma offre anche l’opportunità di osservare la propria bambina in un contesto diverso e di scoprire modi di giocare con materiali destrutturati e alternativi. Ciò amplia la concezione tradizionale del gioco e crea un senso di comunità e condivisione tra genitori e bambine.

circomotricità

In sintesi, la circomotricità è un approccio educativo che utilizza il movimento come mezzo privilegiato di apprendimento e sviluppo. Attraverso attività motorie e ludiche, mira a promuovere l’integrazione delle funzioni motorie, sensoriali e cognitive, nonché a favorire la socializzazione e la consapevolezza del proprio corpo e dell’ambiente circostante.